Hanoi

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Ad Hanoi veniamo ospitati da Ugo, un ragazzo spagnolo del couchsurfing che abita dopo il Red River. La sua casa è una reggia su tre piani, con 7 camere da letto e 4 bagni, lavatrice, mega cucina, acqua calda e il santo wi-fi. In teoria dovevamo fermarci solo un paio di giorni ma dato che siamo capitati tra i confort più assoluti ci siamo trattenuti di più. La città di Hanoi è un macello incredibile, credo che prima di ogni cosa sia importante imparare ad Vietnamattraversare la strada. Qui il traffico è spaventoso, centinaia e centinaia di moto e motorini, qualche bicicletta e autobus e pochissime auto corrono all’impazzata per le vie. Tutti suonano di continuo il clacson e non si riesce mai a capire a cosa o a chi stiano suonando.  Nessuno tocca mai i freni, al massimo rallentano, quindi per attraversare bisogna farsi prima il segno della croce dopo di che, con un andatura lenta ma costante, bisogna raggiungere l’altro marciapiede. Se non si fanno mosse false o scatti improvvisi si riesce nell’intento perchè ci pensano i motociclisti ad evitarti. Fatto questo bisogna solo cercare di resistere il più possibile all’inquinamento acustico, dopo due ore ad Hanoi il mal di testa è garantito..tra i rumori dei motori ma soprattutto dei clacson si va in giro con l’emicrania. Continua a leggere Hanoi

Laos – Vietnam

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Finalmente possiamo partire per il Vietnam e lasciarci alle spalle il Laos. Riprendiamo il minibus per Pakse dove conosciamo una ragazza italiana che vive e lavora in Cina e che si trova in Laos per vacanza. E’ molto simpatica e alla mano e ci da parecchie informazioni sulla Cina, chissà magari la rincontreremo a Pechino. Una volta arrivati a Pakse dobbiamo aspettare diverse ore prima di prendere l’altro bus per Vientiane e cazzeggiamo tutto il pomeriggio in un internet caffé. Davanti al computer le ore scorrono veloci e così si fa l’ora di tornare all’ agenzia. LaosMentre aspettiamo che arrivino anche gli altri passeggeri compriamo dei fagottini di riso cotti al vapore ripieni di carne e uova e ci sediamo fuori dall’agenzia. Ci si avvicina un poliziotto che cerca in qualche modo di attacar bottone con noi nella sua lingua e più o meno riusciamo a capirci a gesti. Il poliziotto sfida a dama Paolo, la scacchiera è un pezzo di legno dipinto mentre le pedine sono fatte con i tappi di bottiglia di birra, lui li tiene rovesciati mentre Paolo no. Inizia la partita, anzi più partite dove Paolo perde sempre, pure il tipo dell’agenzia segue con passione i giochi. Poi il poliziotto decide di sfidare me, io accetto..lui non sa della mia infanzia passata a giocare a dama con mio fratello e mio nonno! Inizia la partita ma dopo poco il tipo dell’agenzia ci dice che dobbiamo salire sul tuk-tuk, dove ci sono già tutti gli altri viaggiatori. Continua a leggere Laos – Vietnam

4000 Islands, Don-Det

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Sbarchiamo a Don-Det, una delle numerose isole e isolotti che compongono le famose 4000 isole, prima delle rapide del Mekong. L’isola più grande è Khong Island ma la più visitata è Don-Det. Troviamo come prima cosa un posto dove dormire non troppo lontano dal fiume e decisamente economico. Don-Det è piccola e carina, le strade sono stretti sentieri di terra tra le case e le immense risaie. Principalmente ci si sposta in bicicletta ma c’è anche chi circola con il motorino. Laos foodLa vita qui è decisamente tranquilla, il villaggio è abbastanza piccolo e la comunità pure. Non mancano però diversi ristoranti e guesthouse un po’ per tutte le tasche. Sull’isola la corrente elettrica arriva solo 4 ore la sera, dalle 6 alle 10. Il villaggio vive di turismo, pesca, allevamento e risaie. Qui si convive placidamente con i cani, i polli, le papere, i maiali, le vacche e i bufali d’acqua che si immergono per rinfrescarsi nel fiume o nelle risaie dove i contadini hanno già raccolto il riso. Passiamo le nostre giornate nel relax più assoluto, ciondolando sull’amaca, passeggiando e facendo due chiacchiere con gli altri viaggiatori. Continua a leggere 4000 Islands, Don-Det