Dakar

SenegalGuarda tutte le foto del Senegal.

Facciamo colazione in ostello prima di partire per Dakar. Con un taxi raggiungiamo la stazione e lì cerchiamo un bus..e via con il solito rito, contrattare il prezzo per noi e per i bagagli. Il Bus non è altro che un furgone super scassato con le scorrevoli saldate per non far cadere la gente, ci sono diverse file di sedili molto artigianali, tre orizzontali e due verticali. Più o meno siamo in tredici dentro il furgone ma siamo decisamente più comodi che nel taxi. I bagagli sono tutti ammassati sopra il portapacchi del furgone. Prima di partire l’autista fa una specie di rito scaramantico sul sedile e sul volante del bus. Sono decisamente superstiziosi tanto che tutti i bambini hanno addosso il gri-gri, un talismano porta fortuna. SenegalNon è altro che uno spago con un ciondolo, tipo una conchiglia, delle perline o un sacchettino con dentro qualcosa, c’è chi lo porta legato attorno alla pancia o intorno al braccio. Il viaggio è abbastanza lungo, quasi quattro ore. Lungo la strada incrociamo vacche, capre, baobab giganti e diversi piccoli paesi. Non sappiamo esattamente dove scendere così scendiamo al capolinea. Qui solito macello, veniamo assaliti da milioni di tassisti. Telefoniamo al figlio di Fatu, Alioune, che spiega ad un tassista dove abita. Così, a caro prezzo, raggiungiamo casa sua. Dakar è una città immensa, il centro è un delirio di strade, palazzi e traffico e anche in periferia non si scherza, ci sono solo edifici più piccoli e le strade sono ricoperte di sabbia. Continua a leggere Dakar

Il Treno più lungo del mondo

MauritaniaGuarda tutte le foto della Mauritania.
Da Atar prendiamo posto nel cassone di una jeep per andare a Chum dove prenderemo di nuovo il treno per tornare a Noadhibou. Arriviamo a Chum dopo diverse ore di 4×4 e il treno è leggermente in ritardo, circa quattro ore! Aspettiamo “alla stazione” che non è altro che una tettoia fatta di bidoni e pezzi di rotaie del treno. Finalmente arriva il treno e questa volta non paghiamo il biglietto

perchè non saliamo sul vagone per i passeggeri ma ciMauritania arrampichiamo su uno dei vagoni che trasporta il ferro come fanno molti altri mauritani. Ecco fatto, il battesimo a Valeria è stato fatto, è proprio una tripmaitrop! Per non cadere giù dal treno bisogna stare nel mezzo della montagnetta di pietre sulla quale viene stesa una grande coperta di lana dove ci possiamo sdraiare tutti quanti. Il viaggio fino a Noadhibou dura circa 15 ore! La polvere è ovunque e ci dobbiamo coprire la faccia per tutto il tragitto. Per fare la pipì è stata un’impresa, soprattutto per Valeria, perchè il treno non si ferma e quindi bisogna farla tra le pietre! Durante la notte fa freddissimo mentre di giorno il sole spacca la testa..ma finalmente arriviamo a Noadhibou e andiamo subito da Maylen a farci una bella doccia.

Tarfaya Tan-Tan

Maroc 2008Guarda tutte le foto del Marocco.
Appena svegli cerchiamo di raggiungere Tan-Tan. Ci si puo’ arrivare sia con un autobus che con il taxi. La scelta più economica è il taxi da dividere con altre 6 persone. Così con la coppia di tedeschi carichiamo le valigie sul mercedes modello beirut e aspettiamo che si aggiungano altre due persone. Dopo poco due Marocchini si aggiungono a noi e così possiamo partire. La strada è bene o male asfaltata e segue la costa. Tutt’intorno deserto e rocce. La polizia ci ferma un paio di volte per controllare i documenti e le domande sono sempre le stesse: “da dove vieni?”, “dove vai?”, “che lavoro fai?” e “dove dormi?”.Maroc food
Facciamo una sosta lungo la strada per mangiare qualcosa, una specie di spezzatino di agnello con tanta cipolla e uva sultanina, buonissimo. Ripartiamo e arriviamo a Tan-Tan. Il tassista ci lascia nella piazza centrale della città e troviamo subito un hotel per dormire. I prezzi sono decisamente più economici di Tarfaya, per dormire spendiamo 2 euro a persona. L’Hotel è da combattimento ma va più che bene. Facciamo un giro per la città e ceniamo con anguilla e verdure.