Il Deserto del Sahara

MauritaniaGuarda tutte le foto della Mauritania.
Partiamo per l’escursione nel deserto con i cammelli. Due giorni nel deserto del Sahara costano abbastanza ma è da sciocchi essere arrivati fin qua e non fare questa esperienza. Carichiamo i cammelli con provviste e bagaglio e partiamo. La strada è lunga, dobbiamo arrivare ad un oasi che è a circa 12 chilometri da Chinguetti. Valeria sale sul cammello mentre io proseguo a piedi. Intorno a noi solo dune, sabbia, vento e sole. Pazzesco è impossibile prendere qualsiasi punto di riferimento.Mauritania Il cammelliere prosegue a passo spedito nel deserto mentre noi beviamo litri e litri d’acqua. Le dune si susseguono e la meta sembra non arrivare mai, la sabbia cambia colore di continuo, dal giallo al rosso e dal bianco al grigio. Anche io salgo sul cammello e proseguiamo, intorno a noi si vede solo il deserto quando ad un tratto in lontananza si intravedono delle palme, siamo vicini all’oasi. Nell’oasi c’è un gruppetto di case e parecchie palme. Lì c’è un pozzo con l’acqua, è come una specie di autogrill dove si può sostare e riposare. Al fresco delle palme il cammelliere e la guida preparano un tè e subito dopo incominciano a cucinare. Continua a leggere Il Deserto del Sahara

Chinguetti

MauritaniaGuarda tutte le foto della Mauritania.
Per arrivare a Chinguetti dobbiamo fare circa un’ora e mezza di sterrato per poi arrampicarci su delle montagne aride e fatte interamente di roccia. Arriviamo a Chinguetti e troviamo subito un posto per dormire. Qui ci sono diversi Hotel ma noi optiamo per andare a casa di uno del posto. La casa è una specie di corte con tante piccole casette da pochi metri quadri ognuna. La nostra “stanza” ha due materassi buttati in terra, delle piccole finestrelle ad altezza ginocchia, la porta fatta con una tenda e tante ma tante mosche! Fuori, in mezzo alla corte, ci sono 7 o 8 bambini che giocano. MauritaniaCi riposiamo un po’ mentre la donna di casa prepara del cous cous e ci offre pure un tè. Dopo aver fatto una piccola siesta andiamo a vedere la città. La città è molto bella, tutta costruita con pietre e non ci sono strade asfaltate e appena fuori dalla città c’è il deserto del Sahara. Andiamo a visitare la biblioteca del deserto che non è altro che una piccola casa con diverse piccole porte. Tutti ce ne hanno parlato tanto di questa biblioteca ma noi siamo rimasti abbastanza delusi anche perchè non c’è molto da vedere se non qualche libro più o meno antico. Facciamo un altro giro per Chinguetti tra i vicoli e la moschea poi andiamo verso le dune del deserto a vedere il tramonto. Continua a leggere Chinguetti

Da Noadhibou a Chinguetti

MauritaniaGuarda tutte le foto della Mauritania.
Decidiamo di andare a vedere Chinguetti e le Biblioteche del deserto, per arrivare in questo posto o si va con la macchina o si prende il treno più lungo del mondo. Ovviamente optiamo per il treno che è anche la soluzione più economica. La stazione non è altro che un quadratino di cemento in mezzo al deserto. E’ quasi tutta sala d’attesa tranne per un angoletto dove c’è il tipo che fa i biglietti. La gente che aspetta è tantissima e sono tutti stra carichi di bagagli; chi con cartoni, chi con pentole e chi con caprette. Mentre si aspetta il treno, che non ha un orario preciso, c’è chi si prepara il tè facendosi un fuoco nella stazione con qualche legnetto. MauritaniaArriva il treno, le prime tre carrozze sono le locomotive che servono a tirare l’infinità di vagano che seguono..circa 190 vagoni! Questo è il treno più lungo del mondo. Trasporta ferro e solo le ultime due carrozze sono adibite al trasporto delle persone. Chi non ha soldi puo’ viaggiare, a suo rischio e pericolo, sui vagoni merci che trasportano il ferro. Il treno si ferma ed è il delirio, sembra quasi che le persone siano delle formiche all’assalto di un tozzo di pane..c’è qui sale dai finestrini e si sporge per afferrare altri amici o pacchi e valigie e chi spinge per salire. Noi ci avviciniamo e dopo un po’ riusciamo a salire sul treno, la prima cosa che vediamo è il bagno. Continua a leggere Da Noadhibou a Chinguetti