Mauritania

Da Noadhibou a Chinguetti

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Decidiamo di andare a vedere Chinguetti e le Biblioteche del deserto, per arrivare in questo posto o si va con la macchina o si prende il treno più lungo del mondo. Ovviamente optiamo per il treno che è anche la soluzione più economica. La stazione non è altro che un quadratino di cemento in mezzo al deserto. E’ quasi tutta sala d’attesa tranne per un angoletto dove c’è il tipo che fa i biglietti. La gente che aspetta è tantissima e sono tutti stra carichi di bagagli; chi con cartoni, chi con pentole e chi con caprette. Mentre si aspetta il treno, che non ha un orario preciso, c’è chi si prepara il tè facendosi un fuoco nella stazione con qualche legnetto. MauritaniaArriva il treno, le prime tre carrozze sono le locomotive che servono a tirare l’infinità di vagano che seguono..circa 190 vagoni! Questo è il treno più lungo del mondo. Trasporta ferro e solo le ultime due carrozze sono adibite al trasporto delle persone. Chi non ha soldi puo’ viaggiare, a suo rischio e pericolo, sui vagoni merci che trasportano il ferro. Il treno si ferma ed è il delirio, sembra quasi che le persone siano delle formiche all’assalto di un tozzo di pane..c’è qui sale dai finestrini e si sporge per afferrare altri amici o pacchi e valigie e chi spinge per salire. Noi ci avviciniamo e dopo un po’ riusciamo a salire sul treno, la prima cosa che vediamo è il bagno. Una puzza tremenda, senza porta e con il vetro del finestrino sfondato, tutto è distrutto nel bagno, sembra il cesso di The Saw! Troviamo posto e con noi ci sono una coppia senegalese, una mamma con neonato che viaggia con il fratello e un signore italiano. Il treno parte e tutti cascano, è talmente forte la spinta della partenza che chi non è seduto cade. Tutto il viaggio è rumorosissimo e movimentato da frenate improvvise e altrettante accelerate! Il paesaggio fuori è bellissimo, si segue il confine tra Mauritania e Marocco e si vede tutto il deserto. Dopo 14 ore arriviamo a Chum, nel cuore della notte. Scendiamo e nel nulla più assoluto ci sono solo le luci dei 4×4 che aspettano la gente che scenda dal treno. A Chum non ci sono strade asfaltate, saliamo su un fuoristrada e andiamo verso Atar.  Sulla Jeep, compresi noi, ci sono 13 persone! Correndo in piena notte tra le dune di sabbia e i cespugli, tanto per cambiare, ci stavamo quasi ribaltando! Dopo tante ore di jeep, mentre albeggia, ci fermiamo per la preghiera della mattina e poi si riparte. Arriviamo a Atar e rimaniamo un po’ delusi dalla città perchè non è niente di particolare, sono molto più belli i villaggi che abbiamo incontrato lungo la strada. Decidiamo di prendere subito un taxi per Chinguetti, solito problema ci dicono che partirà alle 9,00 ma partiamo a mezzogiorno..
Abbiamo preso il posto più economico, è un Pick-up e noi stiamo nel cassone tra pneumatici, polli, frutta, verdure e piante.

6 commenti su “Da Noadhibou a Chinguetti”

  1. non avevo ancora visto il video prima ehe… ma voi avete la mania di inquadrare i cessi o sbaglio?aha

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