Taghazout, Marocco

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34°C..un caldo infernale! La stagione per le onde buone è finita, per fortuna abbiamo avuto una settimana di onde decenti. Rifacciamo le valigie perchè domani ci sposteremo verso Marrakech. Vorremmo provare a fare un po’ di couch surfing perchè abbiamo visto che ci sono molte persone che offrono un letto anche nei paesini più impensabili. Vedremo come andrà, ora siamo in contatto con qualche ragazzo a Marrakech ma forse bisogna anticiparsi un po’ per chiedere una sistemazione. Fare l’autostop in Marocco è facilissimo, se non avessi le tavole potremmo quasi azzardare a prendere solo passaggi. I Marocchini sono molto ospitali e tranquilli. L’altro giorno il padrone di casa, Mohamed, ci ha invitato a casa sua e ci ha offerto la colazione. La signora ha messo in tavola un grosso piatto di ceramica composto da tante ciotole. Dentro le ciotole diverse “confetture” e non da spalmare sul pane: burro, miele, olio d’oliva, olio di non so che, burro di noccioline e burro fuso. Il tutto bevendo il tè, ottimo. Valeria poi ha incominciato a preparare il pranzo con la moglie di Mohamed, cous cous con pollo e verdure. Preparare il cous cous sembra una cosa semplice!Marocco Qui tutti in casa hanno il satellite e la televisione è sempre accesa. La casa di Mohamed è molto semplice ma ha tutto. Si è appena sposato così ci mostra un pezzettino del video del suo matrimonio, come da noi! La festa per il matrimonio dura tre giorni e la sposa cambia circa 7 vestiti durante tutta festa. I più belli sono sicuramente quelli berberi, adornati con un sacco di ciondoli. Lo sposo invece cambia solo tre vestiti e sono bene o male uguali. Durante la cerimonia il padre della sposa cosparge di profumo gli invitati con delle ampolline dal beccuccio lunghissimo, letteralmente li bagna! Mohamed ci fa provare un paio dei loro vestiti di nozze, troppo forte! Io con la barba sono perfetto! Continua a leggere Taghazout, Marocco

Verso Agadir, Taghazout

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Siamo rimasti due giorni a Tan-Tan insieme alla coppia di tedeschi poi le nostre strade si sono separate. Loro proseguono verso le montagne mentre noi andiamo verso Agadir. Prendiamo un autobus per 55 DH a testa. Tan-Tan e Tarfaya bene o male si assomigliano, sono entrambi due piccoli villaggi l’unica differenza è che il primo ha le strade asfaltate. Il viaggio verso Agadir è abbastanza lungo e pesante. Lungo la strada il paesaggio cambia di continuo, dal deserto con rocce, ai campi coltivati, fino alla montagna. Proseguendo verso la città incontriamo qua e là qualche piccolo villaggio abbastanza fatiscente. Arriviamo ad Agadir, o meglio così crediamo noi, perchè il bus si ferma a cinque chilometri da Agadir perchè poi prosegue per Essaouira. Siamo a Inzegan e scendiamo nel bel mezzo di una mega piazza dove sono parcheggiati solo taxi con i relativi tassisti pronti a sbranarci. Che città di merda, puzzolente e caotica. Nel giro di trenta secondi veniamo letteralmente circondati da uno sciame di tassisti che ci vogliono portare a Taghazout, dove noi dobbiamo andare. Un delirio, la gente si mette a litigare perchè uno spara un prezzo decisamente competitivo ed è la fine..scappiamo verso i bus di linea e cerchiamo di prendere un autobus per Agadir e da lì prenderne un secondo per Taghazout. MaroccoE’ la soluzione più economica, come ci consiglia un signore alla guida di un piccolo furgoncino, ma noi non ce la facciamo. Forse siamo esausti dal viaggio o forse no vogliamo passare nemmeno un minuto in questo posto di pazzi e così chiediamo al tipo del furgoncino se ci puo’ portare lui e così è. Ci fa un prezzo che è poco meno di quello del taxi, rimane comunque caro 150DH ma accettiamo. Attraversiamo Agadir, io sono nel retro del furgone e prima di me era stato trasportato del letame! Valeria è davanti con questo tipo e cercano di conversare in un Francese più che arrangiato! Arriviamo a Taghazout dopo aver passato mega fabbriche in riva al mare e il porto. Taghazout è orribile. Una specie di trappola per surfisti ma almeno siamo sugli spots, Panorama’s, Hash Point, Anchor Point e Mystery Point. Continua a leggere Verso Agadir, Taghazout