Guinea Bissau e l’Arcipelago di Bijagos

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Cerchiamo un posto dove dormire ma non c’è troppa scelta e a meno di 10,00 euro a persona non riusciamo a trovare niente e inoltre questi alberghi ne valgono la metà. Per farsi la doccia bisogna usare i secchi e in alcuni la corrente c’è solo dalle 7 di sera alle 7 di mattina. Anche per mangiare sono botte da orbi..inoltre in tutta Bissau non ci sono Bancomat, verranno installati a fine mese! Per fortuna abbiamo ancora qualche euro con noi ma dobbiamo far bene i conti e sperare che in Guinea ce ne siano altrimenti non ci potremo fermare e dovremo schizzare in Mali, dove di sicuro ce ne sono. Almeno qui la gente è tranquilla e girando in maniche corte c’è chi mi chiama “Materazzi”, come il giocatore dell’Inter. Andiamo verso il porto per capire come si puo’ raggiungere l’Isola di Orango. Il porto ha tre ingressi e c’è un via vai di container. Guinea BissauCome sempre non è per niente chiaro dove e a chi dobbiamo domandare ma alla fine ci indicano un barca attraccata al porto e ci fanno entrare. Nel porto ci sono diversi pescherecci affondati e lì rimangono, non vengono spostati..aspettano che se li finisca di magiare il mare. Il traghetto va sull’Isola di Bubaque, la capitale dell’arcipelago di Bijagos, e parte una volta a settimana, il venerdì, e rientra a Bissau la domenica. Questi sono gli orari di questo periodo perchè non è alta stagione. Il giorno dopo, poco prima della partenza per l’Isola di Bubaque, veniamo avvicinati da due tizi della Sierra Leone che attaccano bottone con noi con la scusa di voler vedere i nostri tatuaggi. Dopo un esame accurato della nostra pelle ci dicono che si trovano a Bissau per affari, vendono diamanti e oro ed hanno un appuntamento con un acquirente del Portogallo. Ovviamente ci propongono di comprare qualcosa, magari un diamantino per la mia signora, ma noi ovviamente gli facciamo capire che non è proprio cosa per noi e allora dopo una bella chiacchierata sui mille affari che noi potremmo fare grazie a loro in Sierra Leone ci chiedono qualche soldo per telefonare a casa! Ma come tu vendi i diamanti e io ti devo pagare la telefonata a casa?!? Andiamo al porto e prendiamo il traghetto, tre orette di navigazione tra le isole dell’arcipelago di Bijagos e girando qua e là sulla nave conosciamo pure il capitano che parla dialetto marchigiano perchè ha lavorato per diversi anni nella Marche. Una vera e propria comica! Arriviamo a Bubaque e cerchiamo un posto dove dormire perchè sono già quasi le 7 di sera. Molti Hotel sono già pieni ma alla fine riusciamo a trovare un posticino in riva al mare, Chez Titi, che per fortuna è uno dei più economici dell’isola. Di sera non c’è corrente mai, né per strada né nell’albergo e quindi si dorme a lume di candela. Ceniamo con un panino comprato per strada, panino ripieno di maionese e spaghetti tipo in brodo..davvero ottimo e sarà la nostra cena per tutti i giorni del nostro soggiorno sull’isola mentre per pranzo grande panino con maionese e fagioli, gnam gnam.. Il mattino dopo cerchiamo di raggiungere l’isola di Orango ma l’unica piroga di tutta la settimana è partita il mattino presto e quindi rimaniamo belli che fregati perchè non possiamo rimanere a Bubaque una settimana aspettando l’altra piroga perchè dormire qui è abbastanza caro e avendo il problemino del bancomat siamo costretti a ripartire con il prossimo traghetto di domenica. 
Davvero non ci voleva perchè anche se l’isola non è fenomenale sarebbe stato bello rilassarci un po’, poco male faremo solo tre giorni. Però è pazzesco che non ci siano altre piroghe per le altre isole intorno, sono davvero vicine e se non fosse per la forte corrente sarebbero raggiungibili a nuoto. Siamo entrambi indecisi sul da farsi perchè fino ad ora non abbiamo trovato nessun posto che ci abbia entusiasmato ed stiamo letteralmente correndo sulla west cost d’Africa. Allora che fare? Facciamo decidere alla sorte, moneta alla mano testa si va avanti e croce si torna a Dakar per volare a Capo Verde e poi Sao Tomè e Principe..la monetina gira e Valeria guardando la moneta che ha fatto roteare alza gli occhi al cielo e dice: “Nooo..testa! Dobbiamo andare avanti!! Cazzoooo!!” e così sarà, domenica appena torneremo a Bissau passeremo un’altra notte in albergo per poi ripartire il giorno dopo verso la Guinea.

3 commenti su “Guinea Bissau e l’Arcipelago di Bijagos”

  1. Serie A Paolo…Vi seguo sempre e vi auguro in bocca al lupo per il resto del vostro viaggio, continuate a tenerci informati mi racomando…Alla prossima…

  2. Paolo scambiato per Materazzi… mai un orgoglio così grande aveva scaldato il mio cuore nerazzurro.

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