Ungheria

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Matej è molto simpatico ed è un appassionato di fumetti, il suo preferito è Dylan Dog! Passiamo due giorni a Maribor, sosta di riposo per Luca, e le chiacchierate con Matej ruotano sui comics e sui film horror/splatter. Nel frattempo gli altri conoscono due coppie di australiani con i quali tutti insieme ci ritroviamo a cena. Questi due giorni di riposo ci volevano proprio, sia per il ciclista che per tutto il gruppo, Hungary foodperchè nonostante siano passati pochi giorni dalla partenza sembra di essere in da mesi. La percezione del tempo è cambiata per tutti quanti e il break vola rispetto ai giorni di viaggio così in men che non si dica ci dirigiamo verso l’Austria. Mentre Luca è sulla strada per l’Ungheria noi cerchiamo il distributore di metano perdendoci. Finiamo così in un paesino minuscolo dove ci fermiamo a chiedere ad un signore che riposa tranquillamente dentro il suo giardino di casa con la moglie in bikini e questi, molto gentilmente, decidono di accompagnarci al distributore con la loro macchina. Li seguiamo anche quando entrano in autostrada, il Furbone è senza “vignette”! Il che significa che se per caso la polizia ci dovesse fermare ci becchiamo una bella multa per non aver pagato il pedaggio. Facciamo metano e azzardiamo ulteriormente proseguendo sull’autostrada perchè siamo un po’ in ritardo e non vogliamo mollare Luca tra le campagne Austro-Ungheresi, ma non sfidiamo troppo la sorte perchè dopo 20 km riprendiamo la statale. Lungo la strada incomincia a piovere e ci accorgiamo che Luca non ha il k-way perchè è sul furgone per fortuna però lo raggiungiamo subito. Paolo S. fa l’ultimo pezzo di strada con Luca e dopo poco si ritrovano in Ungheria, terra che ha dato i natali a quella santa donna di Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina.
Ungheria, Est Europa la differenza con l’Austria è netta. Raggiungiamo Kormend dove dormiremo. 5° Tappa 155 Km. Claudio si ferma all’ufficio del turismo mentre noi assistiamo ai suoni di un concerto che si terrà in piazza per la sera. Poco più in là c’è un gruppo di scultori che armati di motosega, asce e scalpelli incidono dei tronchi enormi. In questo piccolo paese girano un bel po’ di facce losche, o così a noi sembra, e tornando verso il furgone incrociamo un signore che con le braghe calate è seduto in mutande su una panchina, la tasca sinistra dei pantaloni fuma perchè sta bruciando! Tiriamo le tende del furgone e ci addormentiamo sotto un bel temporale: vento, pioggia e grandine. Il mattino seguente Claudio parte insieme a Luca mentre noi tre raggiungiamo Koszgen dove Paolo S. prenderà il posto di Claudio. Il vento è a sfavore dei ciclisti che così arrivano con un’ora di ritardo e ben affaticati ma si prosegue perchè Sopron, tappa d’arrivo è a 45 chilometri da lì. Una volta arrivati a Sopron, solito pit-stop all’ufficio del turismo per cercare un posto per la notte ma questa volta la signorina allo sportello non è troppo simpatica e sbologna Claudio con una lista di Hotel ed Ostelli. Facciamo un giro per la città e non troviamo granché, più che altro quello che troviamo è abbastanza caro, così decidiamo di aspettare Paolo S. e Luca per decidere cosa fare. I ciclisti arrivano, 6° Tappa 105 Km. Tutti insieme decidiamo di spostarci da Sopron e di provare a cercare qualcosa lungo il lago ma è sabato e troviamo tutto pieno. Ridendo e scherzando facciamo più di 80 km con il furgone e solo dopo due ore riusciamo a trovare una pensione per la notte. Cenetta a base di Gulasc e tutti nelle brande perchè domani è un altro giorno. (E qui Luca ci fa un bel regalo..grazie ancora!)
Luca ha già percorso più di 600 km ed è fresco come una rosa, mangia come un bove e dorme come un ghiro. Non sente nessuna fatica, va come un treno in groppa alla sua City bike!

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