Il Treno più lungo del mondo

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Da Atar prendiamo posto nel cassone di una jeep per andare a Chum dove prenderemo di nuovo il treno per tornare a Noadhibou. Arriviamo a Chum dopo diverse ore di 4×4 e il treno è leggermente in ritardo, circa quattro ore! Aspettiamo “alla stazione” che non è altro che una tettoia fatta di bidoni e pezzi di rotaie del treno. Finalmente arriva il treno e questa volta non paghiamo il biglietto

perchè non saliamo sul vagone per i passeggeri ma ciMauritania arrampichiamo su uno dei vagoni che trasporta il ferro come fanno molti altri mauritani. Ecco fatto, il battesimo a Valeria è stato fatto, è proprio una tripmaitrop! Per non cadere giù dal treno bisogna stare nel mezzo della montagnetta di pietre sulla quale viene stesa una grande coperta di lana dove ci possiamo sdraiare tutti quanti. Il viaggio fino a Noadhibou dura circa 15 ore! La polvere è ovunque e ci dobbiamo coprire la faccia per tutto il tragitto. Per fare la pipì è stata un’impresa, soprattutto per Valeria, perchè il treno non si ferma e quindi bisogna farla tra le pietre! Durante la notte fa freddissimo mentre di giorno il sole spacca la testa..ma finalmente arriviamo a Noadhibou e andiamo subito da Maylen a farci una bella doccia.

Da Noadhibou a Chinguetti

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Decidiamo di andare a vedere Chinguetti e le Biblioteche del deserto, per arrivare in questo posto o si va con la macchina o si prende il treno più lungo del mondo. Ovviamente optiamo per il treno che è anche la soluzione più economica. La stazione non è altro che un quadratino di cemento in mezzo al deserto. E’ quasi tutta sala d’attesa tranne per un angoletto dove c’è il tipo che fa i biglietti. La gente che aspetta è tantissima e sono tutti stra carichi di bagagli; chi con cartoni, chi con pentole e chi con caprette. Mentre si aspetta il treno, che non ha un orario preciso, c’è chi si prepara il tè facendosi un fuoco nella stazione con qualche legnetto. MauritaniaArriva il treno, le prime tre carrozze sono le locomotive che servono a tirare l’infinità di vagano che seguono..circa 190 vagoni! Questo è il treno più lungo del mondo. Trasporta ferro e solo le ultime due carrozze sono adibite al trasporto delle persone. Chi non ha soldi puo’ viaggiare, a suo rischio e pericolo, sui vagoni merci che trasportano il ferro. Il treno si ferma ed è il delirio, sembra quasi che le persone siano delle formiche all’assalto di un tozzo di pane..c’è qui sale dai finestrini e si sporge per afferrare altri amici o pacchi e valigie e chi spinge per salire. Noi ci avviciniamo e dopo un po’ riusciamo a salire sul treno, la prima cosa che vediamo è il bagno. Continua a leggere Da Noadhibou a Chinguetti

Noadhibou, Mauritania

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Mayeln ha il giorno libero così ci porta a vedere il cimitero delle barche. Qui a Noadhibou ci saranno decine e decine di pescherecci di alto mare abbandonati lungo la costa. Il mare se li sta mangiando e fermi lì dove stanno, sulla riva e non, danno l’impressione di essere per davvero in un cimitero.
A pranzo andiamo da Alberto che ci ha fatto preparare dalla sua donna di casa circa 14 Kg di pesce fritto. E’ tutto ottimo, il pesce è davvero squisito e Alberto ci dice che in questa zona il mare è pescosissimo. Dopo aver mangiato come dei porci andiamo da Emanuela, l’amica di Maylen. Sono venuto fino in Mauritania per appendere le tende in casa di questa ragazza. Con tutta la calma di questo mondo Emanuela recupera un trapano per poter mettere dei tasselli al muro e dopo dieci buchi nel muro il trapano si fonde. MauritaniaSarà contento il padrone del trapano che si era tanto raccomandato con Emanuela di non farlo usare a un Mauritano perchè di sicuro glielo avrebbe rotto! Dopo aver fatto il mastro distruttore ceniamo da Emanuela e andiamo a dormire.
Il giorno dopo Alberto ci vuole portare a vedere un altro posto dove ci sono altre barche arenate e dove si essicca il pesce. Con Tommy e Mareike, i due ciclisti tedeschi, andiamo a vedere questa “spiaggia”. E’ allucinante, la puzza di pesce marcio è infernale e lungo la strada per arrivare alle barche arenate c’è un tappeto di teste di pesce mozzate, gusci di conchiglia e pesce putrefatto. Continua a leggere Noadhibou, Mauritania