Il mercato di Yangon

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Dormiamo più di 12 ore e recuperiamo le ore di sonno perse per prendere il volo da Bangkok. Andiamo a fare colazione e rincontriamo Mourie che ha fatto anche lei una bella dormita. Anche lei come noi oggi parte per Bagan così decidiamo di darci un appuntamento nel pomeriggio per prendere insieme il taxi per la stazione degli autobus e così dividere la spesa.
Andiamo a fare colazione all’ostello e ci sediamo vicino ad una signora giapponese sulla quarantina, stranamente avvolta in una coperta. MyanmarMourie ci dice che la signora ieri pomeriggio ha dato di matto, si è messa ad urlare e si è tolta i vestiti di dosso andando in giro nuda per l’ostello. Così Mourie ha dovuto fare da interprete tra la signora e quelli della “Casa Bianca” e dato che la situazione stava diventando sempre più tesa ha dovuto chiamare l’ambasciata giapponese che tra poco manderà qualcuno qui a portare via l’isterica, nel frattempo Mourie dovrà badare alla signora e lo farà senza troppi problemi dato che a Tokyo è infermiera in un reparto di malattie mentali! Chiediamo a Mourie perchè la signora è uscita pazza e lei ci ha detto che “si è persa” facendo delle meditazioni, la sua mente è uscita dal suo corpo e non ha trovato più la strada di ritorno! (Forse anche Mourie non sta tanto a posto..)
Sorseggiamo il caffé mangiando delle banane fritte e dell’insalata di avocado quando all’improvviso la signora si rimette a fare la matta e incomincia a sbattere sul tavolo la chiave della sua stanza con relativo portachiavi. Myanmar foodNon sappiamo perchè ma la Casa Bianca da in dotazione ai suoi clienti un portachiavi che è grande come un badile. La signora sbatte violentemente questa paletta sul tavolo iniziando a piangere e a mugugnare fino a quando non decide di darmi una bella badilata sulla spalla. Io faccio finta di niente ed ingoio il dolore insieme ad un sorso di caffé mentre sento già la mia spalla scaldarsi e colorarsi di rosso..Mourie interviene prontamente e Paolo non sa se mettersi a ridere o meno.
Finita la colazione salutiamo l’infermiera e la lasciamo sola in compagnia della pazza in attesa dei delegati dell’ambasciata giapponese, mentre noi decidiamo di andare a fare un salto ad internet per vedere cosa viene censurato dalla rete. Youtube, i giornali, i siti di fotografia e molti siti per la posta elettronica di posta non si vedono, oscurati..eppure l’internet point è pieno di ragazzi che chattano e mandano mail.
Tolta la curiosità del web facciamo due passi per la zona e finiamo in un mercato. I vicoli del mercato sono stretti e i mercanti vendono le loro merci appoggiate in terra, su stuoie e grandi vassoi di vimini o di ferro. Altri invece hanno dei piccoli negozi ed espongono su piccoli banchi di legno.
Come da noi i mercanti gridano i prezzi dei prodotti, in questa area del mercato si vendono prevalentemente generi alimentari: carne, pesce di fiume e di mare, crostacei, uova, legumi, frutta e verdura. La frutta e la verdura vengono disposte ordinatamente in piccoli gruppetti, piccoli fascette di prezzemolo, cavolfiori disposti a piramide, gruppetti di pomodori e arance, mele  etc. etc.
Ogni tanto per il vicolo passa qualche macchina così le donne sono costrette a ritirare i vassoi per far passare l’auto. Una volta che la macchina è passata come un’onda dietro la barca le donne risistemano i loro vassoi al centro della strada in perfetto ordine.
Entriamo a vedere anche il mercato coperto e ahimé siamo entrati nell’area dei macellai..per un attimo mi sembra di essere entrata nell’anticamera dell’inferno, lo stomaco mi si stringe e mi fermo mentre alle mie spalle sento Paolo che mi dice: “Ecco, questo fa molto India!”.
Il mercato coperto è buio e tetro diviso in stretti corridoi, sopra le nostre teste mille ragnatele illuminate dalle luci dei neon appesi al soffitto mentre il pavimento è di cemento ricoperto da uno strato di sudiciume misto. Ai lati dei corridoi ci sono dei piccoli canaletti dove scorre quello che viene buttato per terra insieme all’acqua e al sangue. Alzo appena appena gli occhi da terra e vedo una catasta di teste di animali da un lato e delle pelli appena decorticate dall’altro mentre sui banchi di legno ci sono appoggiati i vari tagli di carne da vendere. L’odore è pungente e nelle orecchie rimbombano i colpi delle mannaie sui taglieri. Per un attimo penso che in pochi secondi potrebbero farmi la pelle e vendermi a pezzettini tra i montoni e i polli quando mi accorgo che i macellai incominciano a sorriderci e a farci mille domande. La bottega degli orrori così si trasforma in un normale mercato coperto con gente che vende e che compra. Un macellaio poi insiste per offrirci un té che beviamo chiacchierando del più e del meno mentre lui continua il suo lavoro: scuoiare la testa di un capretto. Salutiamo il nostro macellaio di fiducia e giriamo per gli altri reparti del mercato, quello del pesce, dei legumi, dell’olio e così via. Torniamo verso la strada e l’ultima cosa che vediamo all’interno del mercato sono tre belle paperelle che si stanno facendo un bel bagnetto in una tinozza, un ultimo momento di pace prima che qualcuno gli tiri il collo.
Si è fatto tardi è quasi ora di incontrarsi con Mourie così mangiamo un boccone al volo per strada, degli spaghettini con dei ceci.
Torniamo alla Casa Bianca dove incontriamo la nostra infermiera giapponese che è appena tornata dall’ospedale dove hanno portato la signora, l’ambasciata giapponese penserà a tutto..
Tutti e tre saliamo sul taxi e raggiungiamo la fermata degli autobus.
Avete mai visto il film Kung Fusion? Beh dopo il grande successo del film uno dei protagonisti “Espirito Nefasto” (noi il film lo abbiamo visto in spagnolo) ha deciso di spostarsi in Birmania e aprire una sua attività. Ecco le foto dell’incontro!

5 commenti su “Il mercato di Yangon”

  1. maro’ sto tipo del kung fu deve essere davvero spietato..basta vedere come ha conciato quello accanto a lui nella foto

  2. dev’essere l’atmosfera orientale che respiri ultimamente ad ever evitato che azzannassi al collo la sciura japan dopo la badilata sulla spalla!!brava zapa!sempre più orgogliona!!!
    però le foto del macellaio con testa di capra no, non le appoggio!!per punizione vi ho reclutati come cambiatori ufficiali di pannolini per diego/emma! TIE’!

  3. aaaaaaaaaaaaah vale…
    te possino!!!
    squoiare?? o sCuoiare?? ^_^
    “questo fa molto india..”
    anvedilo tiziano terzani! :))))
    che bello ragazzi mi regalate sempre momenti intensi coi vostri racconti!!
    anche quando le pazze prendono a badilate valeria.. 😛
    ciaoooo

  4. ..che ignorante!! grazie simone, sono troppo una somara!
    he he he..la cosa strana è che sono rimasta calma dopo le badilate!
    hai sentito dei macelli in india..occhio!!

  5. si si ho sentito…
    per come sono fatto io…
    a gennaio non ci sarà più niente da un pezzo
    i terroristi di questi giorni sono delle grandissime pippe (e per questo potevano anche risparmiarli tutti sti morti!)
    e poi non so se hai notato…
    i turisti che ci rimettono??
    quelli coi soldi…
    che pensano ad andare all’oberoi o al taj…
    vabbè..
    non voglio rischiare di cadere nella banalità!
    tranquilla valeee’!!!
    voi divertitevi come sempre mi raccomando!

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