Gili Trawagan e Lombok

Le ferie arrivano per tutti e come di consueto amici e parenti si muovono nel mese di agosto, così mio fratello, la sua ragazza e due amici di Luca arrivano sull’isola di Bali per farsi le sospirate vacanze. La comitiva è fatta e programmiamo una vacanza verso le isole Gili.
Ci svegliamo all’alba e dopo circa un’ora e mezza di moto raggiungiamo il porto di Padangbai, qui la polizia controlla i nostri documenti e ci lascia imbarcare sul traghetto. Le nostre natiche già risentono della moto mentre i nostri stomaci brontolano un po’ così compriamo un po’ di riso e qualche nocciolina dalle venditrici ambulanti che salgono sul traghetto. Ovviamente la più organizzata è Lek che da brava massaia ha preparato la “schiscetta” (parola in dialetto milanese per indicare il pranzo al sacco).
Mangiamo, leggiamo, chiacchieriamo e giriamo qualche scena del nuovo CobrettiVsPorchetti mentre il comandante della nave dorme con i piedi sul timone e il suo secondo legge il giornale. In 4 ore di navigazione raggiungiamo Lombok.
Le strade di Lombok sono decisamente meno trafficate rispetto a quelle di Bali e per le vie, oltre a qualche moto e qualche macchina, si incontrano numerosi carretti trainati da cavalli di piccola taglia che fanno da taxi o che trasportano materiali o cibo. 

Vicino ai centri abitati incontriamo moltissime moschee mentre appena fuori la natura e i paesaggi lungo la costa sono davvero molto belli e selvaggi. Promontori, vegetazione, spiaggia di sabbia nera e qualche piccolo golfo con sabbia bianca. Lungo la strada ci fermiamo per bere un cocco fresco, un ragazzino dorme sotto una piccola tettoia tra due vacche che aspettano di ricevere i gusci delle noci di cocco mangiate. Il padre arriva e da due sberloni al figlio per farlo svegliare e con il macete ci aprono i cocchi. Pit stop rigenerante e poi di nuovo sulla sella della moto verso l’altro porto. Lasciamo le moto in un parcheggio e saliamo su una piccola imbarcazione che in meno di un ora ci porta sull’isola Gili Trawagan.
Come mettiamo piede sull’isola nessuno ci viene incontro per offrirci un posto per dormire e questo non è un buon segno. Infatti nonostante le conoscenze di TripLuca e girando qua e la non riusciamo a trovare l’ombra di una stanza e le uniche due che ci vengono proposte costano 250.000 rupie e non valgono nemmeno la metà di quella cifra. Io e Paolo già sappiamo che passeremo la notte sulla spiaggia e da lì a poco, mentre facciamo sotto e sopra per la spiaggia alla ricerca di un alloggio, quest’idea viene a tutti così ci sediamo in una pizzeria, sotto una specie di gazebo. Ci accomodiamo sui cuscinoni mentre ci strafoghiamo di pizze e birre e nel frattempo qualcuno già si addormenta, più precisamente io e mio fratello! Durante la sera i ragazzi del bar capiscono che non abbiamo un posto dove dormire così ci propongono di spostarci sotto tre gazebi in riva al mare, ci danno dei cuscini e ogni coppia si sposta sotto le mini casette. Meraviglioso, l’aria è fresca al punto giusto, il mare si infrange sulla costa facendo un rumorino che concilia il sonno e il cielo è pieno di stelle. Dormo profondamente come non mai e all’alba TripLuca e Paolo si fanno un bel bagno rigenerante.
Decisamente la cosa più bella che potessimo fare anche perchè il nostro soggiorno alla Gili è durato poco, un po’ perchè era decisamente troppo caro e un po’ perchè sembrava di stare a Rimini (non che Rimini sia brutta però..)
Il giorno dopo io e Paolo abbiamo ripetuto l’esperienza di dormire all’aperto ma non è andato bene come la prima sera perchè non siamo riusciti a trovare un bel posticino come il primo.
Le Gili devono essere carine solo durante la bassa stagione, il mare non è niente e male e per chi ama fare snorkeling o immersioni è un bel posto.
Tornando verso casa la strada del ritorno per Lombok è stata ancora più bella dell’andata perchè siamo passati sulle montagne facendo lo slalom tra le numerose scimmie selvatiche.

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