Fuerteventura, Corralejo

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Ci siamo sistemati, tripLuca lavora nella reception nel migliore Hotel di Corralejo e Mario Trave, dopo innumerevoli tentativi, lavora in un ristorante come cameriere. Mario aveva già affrontato questa situazione era già stato a lavorare nella ristorazione ma dopo 2 giorni di lavoro, da schiavo e per quattro soldi, ha abbandonato e si è buttato nel campo dell’edilizia dove anche io mi sono cimentato. Anche qui non è durata molto, diciamo qualche settimana perchè il padrone andava cercando due schiavi per mettere a posto il cantiere e basta e a lavoro finito ci ha dato il ben servito. Quindi Mario si è messo a fare il cameriere a Corralejo mentre io sono ancora in cerca ma nel frattempo non mi faccio mancare le onde. Appena possiamo andiamo a surfare o navigare a vela insieme a Paolo o Francesco, che tra un poco ci lascerà per tornare in Italia dopo aver vissuto un anno e mezzo a Fuerte. Luca, un altro ragazzo Italiano che era qui, già ci ha abbandonato per tornare in patria ma ci è già giunta voce che sta per tornare! TripLuca si è rimesso giacca e cravatta, sembra che non riesca a farne a meno. Di cose nuove ne sono successe molte, tipo un paio di feste a cui siamo andati e altre che abbiamo organizzato noi. Abbiamo fatto una festicciola per noi in una spiaggia qua vicino, siamo arrivati in macchina, abbiamo fatto un bel fuoco e abbiamo anche accampato per la notte. Abbiamo fatto “cucina selvatica” cioè abbiamo cercato di cucinare tutto sul fuoco, non vi dico a che ora abbiamo cenato e la roba era semi cotta ma per fame abbiamo mangiato tutto. Abbiamo fatto varie battute di pesca ma che si sono concluse sempre con un bel pranzo per i pesci che non si sono fatti vedere tranne per qualche rara eccezione. Mario ha fatto un nemero eccezionale su un onda e gli hanno dato 9 punti di sutura che si porta ancora dietro perchè continua ad andare in acqua e non riesce a stare fermo.

Siamo stati anche alla festa nel deserto dove sono venute tantissime persone e dove c’era anche la musica con un dj e tutto il resto. Il bello di questa festa è che è stata organizzata in mezzo al deserto tra dune e cespugli davvero un’atmosfera strana con una musica che personalmente odio tipo tecno. Prima di andare alla festa nel deserto siamo andati ad un’altra festa in spiaggia dove la musica veniva suonata dai ragazzi con bonghi e altre cose del genere e dove c’era tutta un altra atmosfera perchè sembrava di essere su una spiaggia in italia perchè la maggior parte dei partecipanti erano Italiani, sembrava di essere proprio a casa. Poi ho conusciuto gli abitanti di casa Zraider, un gruppo di ragazzi che manco a farlo a posta sono Italiani e stanno qui da un po’ di tempo. Prima vivevano in spiaggia campeggiando mentre adesso hanno occupato una casa e vivono tutti insieme, diciamo che è meglio che finisco di raccontare di casa Zraider. La vita con Luca e Mario procede bene e a parte qualche screzio tra noi non ci possiamo lamentare.

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