Dalla Guinea Bissau alla Guinea

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Pronti, partenza e via. Compriamo dell’acqua e prendiamo un taxi che ci porta fino al solito garage dove prendiamo un altro taxi fino a Gabu. Da lì partono i taxi per Conakry, c’è n’è già uno pronto a partire ma ha solo un posto libero quindi dobbiamo aspettare il prossimo e chiediamo espressamente al bigliettaio che non vogliamo assolutamente viaggiare nell’ultima fila, viaggiare nell’ultima fila dei sedili è come stare nel portabagagli, senza possibilità di muoversi e senza via d’uscita, davvero claustrofobico! Facciamo così i biglietti, numero uno e due e aspettiamo per ben 5 ore che arrivino abbastanza persone per riempire il taxi. In teoria doveva essere un taxi per 7 persone in pratica ce ne sono entrate 9! Io e Valeria sul sedile davanti, quattro nella seconda fila e tre nell’ultima fila infernale, peggio che gli animali da macello. Il tassista è un senegalese che secondo noi avrà più o meno 19 anni e grazie a lui passeremo 23 ore da incubo. La strada è lunga, in teoria ci vogliono 10-15 ore per arrivare a Conarky soprattutto perchè la strada è sterrata e piene di buche, cunette e macchine ribaltate in mezzo alla via. Partiamo e arriviamo dopo poco al confine e per entrare in Guinea Conakry attraversiamo un fiume su una specie di zattera tirata a mano, davvero troppo figo! Sull’altra sponda del fiume ci mettono il timbro sul passaporto e proseguiamo lungo la strada sterrata che taglia la foresta. Fuori è già buio e il tassista raccoglie altri due passeggeri che viaggeranno gratis sul portapacchi dello station wagon. Ceniamo con l’unica cosa che abbiamo portato da mangiare, cioè un pezzo di dolce fatto in casa tipo ciambella e dopo qualche chiacchiera ci addormentiamo in una posizione scomodissima con mezza chiappa di Valeria sul freno a mano e l’altra mezza chiappa mia spalmata sulla portiera. Un po’ alla volta durante la notte mentre la macchina va lungo la strada si addormentano tutti, la fila dietro la nostra, l’ultima fila fila infernale, i due sul tetto e anche il tassista!  Ad un tratto sentiamo qualcuno gridare e la macchina finisce fuori pista, ci svegliamo tutti di soprassalto e realizziamo che il tassista ha avuto un colpo di sonno. Uno dei due che stava sul tetto è stato colpito da un ramo di un albero ma per fortuna nessuno si è fatto male, non so chi ci abbia protetto ma siamo riusciti a non schiantarci o a ribaltarci, insomma ci è andata proprio bene. Il tassista non dice una parola e come se niente fosse successo cerca di rimettere il taxi sulla strada ma ha spezzato il braccetto di una ruota e il semiasse è quasi partito. Riusciamo a rimettere il taxi sulla strada e sotto un cielo super stellato ci addormentiamo mentre il tassista con uno di quelli che stava sul portapacchi cercano in non so quale maniera di sistemare la ruota. All’alba si riparte e la ruota sembra funzionare ma il problema è il tassista che continua ad avere dei colpi di sonno, gli diciamo di fermarsi e di dormire un po’ ma non risponde e con un sorriso ci fa segno che vuole proseguire. Tutti nel taxi sono allibiti e Valeria non gli toglie gli occhi di dosso e controlla che rimanga sveglio. Ad un tratto prende una buca troppo forte e la ruota incomincia a vibrare fortissimo ma lui non molla..va avanti. Noi vogliamo solo scendere e per fortuna va pianissimo e non puo’ succederci niente anzi speriamo che la ruota si stacchi del tutto così mettiamo fine a questa agonia. Le altre persone che viaggiano con noi gli dicono di fermarsi e di controllare la ruota ma lui va avanti, il ragazzino non molla. Ma dopo poco prende un po’ di breccia e la macchina pattina liscia su una bella cunetta e spacca senza pietà anche la coppa dell’olio! Ora il viaggio è proprio finito e per fortuna siamo giusto giusto arrivati ad un altro garage ad un paio d’ore di macchina da Conakry. Il tassista però vuole andare avanti, non si rende nemmeno conto del danno che ha la macchina ma tutti noi gli diciamo che non se parla e che vogliamo cambiare auto. Per fortuna che l’altra gente che viaggia con noi risolve la questione dei soldi cioè non dobbiamo pagare l’altra macchina per la capitale della Guinea e così dopo un’ora di discussione in due ore arriviamo.

2 commenti su “Dalla Guinea Bissau alla Guinea”

  1. Che tensione!!! Leggendo questo articolo mi si è accapponata la pelle (tra l’altro sempre liscia ed idratata)! State attenti!!! Quando il taxista (ma ne siamo sicuri???) è andato fuori strada avreste dovuto legarlo al portapacchi e far guidare valeria, che nella sua vita non è mai andata fuoristrada… mmmm… va bè… meglio il taxista addormentato… almemo non vi siete cappottati!!! Vai ragazzi!!! Questo viaggio è sempre più avvincente!!!

  2. Ciao ragazzi, come sta andando?? non sono riuscito a seguirvi ultimamente, avete fatto il Gambia?? Era una meta che mi attirava anni fa…
    Ciao
    Fabio

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