Capo Verde, isola di Sal

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Dopo due giorni di riposo totale ci riprendiamo dal viaggio e cerchiamo di decidere che giro fare. L’idea è quella di andare a Capo Verde così portiamo i passaporti all’ambasciata per fare il visto che è decisamente caro. Giriamo poi qualche agenzia viaggi e i prezzi dei voli sono belli che salati inoltre non possiamo fare il biglietto solo andata, come volevamo fare noi, perchè non essendo residenti non ci farebbero entrate senza un volo di ritorno (o per lo meno così pare). Bel guaio anche perchè sarà poi la solita cosa anche per Sao Tomé e Principe. Quindi compriamo il biglietto e aspettiamo la data della partenza rilassandoci e cucinando di continuo a casa diCapo Verde quella santa donna di Agnes. Finalmente arriva il giorno della partenza e Agnes ci presta una sveglia perchè dobbiamo essere all’aeroporto alle 6 del mattino. Anche alle prime ore dell’alba c’è chi ci viene attorno per venderci o cambiare i soldi. All’aeroporto aspettiamo che aprano il check-in e ci mettiamo in coda. Un responsabile ci dice di andare a fare la fila ad un altro “sportello” e io gli faccio notare che è il check-in per Conakry ma ci dice che ve bene lo stesso, insomma anche all’aeroporto è il solito macello. Paolo si gode le mie ultime incazzature senegalesi perchè nessuno rispetta la coda, appena si libera il posto c’è chi si intrufola mentre altri ti stanno col fiato sul collo all’insegna della privacy! Anche al check-in la signorina è davvero gentilissima e dice a Paolo di arrangiarsi a portare le tavole da qualche parte vicino a non si sa quale rullo trasportatore. Dove ci dicono di andare non c’è nessuno ma ci dicono che le tavole da surf vanno lasciate lì e che poi ci peserà probabilmente lo Spirito Santo a imbarcarle sull’aereo. Insomma fino alla fine ci devono far vedere i sorci verdi ma finalmente chiamano il nostro volo e in poco meno di un’ora e mezza arriviamo a Capo Verde, a Praia. Sul volo conosciamo Libero, un italiano che insegna kite a Sal. Con lui facciamo un giretto per Praia perchè la coincidenza con l’altro volo per Sal è dopo qualche ora. Praia è pulita e tranquilla, in questo momento mi sembra di essere in paradiso. Libero ci dice che Sal è carissima, costa esattamente il doppio delle altre isole di Capo Verde e inoltre ci dice che le altre isole sono anche molto più belle. Ci facciamo un pensierino e magari se è fattibile ne visiteremo alcune. Arriviamo a Sal in perfetto orario ma non riusciamo a trovare la persona che in teoria dovrebbe ospitarci e grazie a Libero riusciamo a trovare un appartamento con tanto di cucina. E’ la soluzione migliore perchè qui gli Hotel più economici sono sulle 50-60 euro mentre noi spendiamo 10 euro a testa. Altra cosa buona è che possiamo cucinare perchè anche i ristoranti sono molto cari. Paolo è stato a Sal, a Santa Maria, esattamente 11 anni fa e ha detto che incredibile quanto abbiamo costruito ma la cosa più importante è che il mare è splendido e finalmente riusciamo a fare un bel bagno “purificatore” nelle acque di Capo Verde!
Viviamo di fronte a Libero e conosciamo suo figlio Airton, un piccolo Kelly Slater con i riccioli biondi! Ha imparato a surfare prima di imparare a nuotare, pazzesco!! Free, come lo chiama suo figlio, è davvero un tipo simpatico e lavora qui d’inverno mentre l’estate si sposta in Sardegna. Ceniamo insieme con un bel piatto di pasta e poi Paolo e Airton si mettono a giocare alla PlayStation con un giochino di surf.

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2 commenti su “Capo Verde, isola di Sal”

  1. Giochino di Surf alla Playstation… LO VOGLIO!!!! Come si chiama??? Cerchiamo di essere un pò più precisi… sto già andando in sbattimento!!! Comunque sono contento abbiate raggiunto Capo Verde… la “African West Coast” aveva incominciato ad essere pesante, anche se le avventure sui mezzi di trasporto mi mancheranno un pò…
    Ciao Ragazzi!!!

  2. ciao belli come va a capo verde? spero meglio …..Un beso muy fuerte desde fuerte….
    cla,ale,samu e igor

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